L’alitosi può dipendere da cause diverse; tuttavia, nella maggior parte dei casi è legata a problemi del cavo orale.
In uno studio sono stati analizzati 406 pazienti affetti da alitosi, equamente distribuiti tra i due sessi:
- nell’86% dei pazienti l’alitosi era dovuta a cause orali; nello specifico, tra le cause orali, quella più comune era legata alla patina linguale, seguita dalle gengiviti e infine dalla parodontite.
- Nel 5% dei casi l’alitosi era dovuta a patologie di natura otorino-laringoiatrica.
- Nel 3% dei casi l’alitosi era dovuta al sommarsi di problemi del cavo orale con patologie di natura otorinolaringoiatrica.
- Solo nell’1% dei pazienti la causa dell’alitosi risiedeva nell’apparato gastrointestinale.
- Nel 5% dei pazienti non è stato possibile determinare una causa precisa del disturbo.
- Tali risultati sono stati confermati da altri studi, per cui oggi si ritiene che solo il 5-8% dei casi di alitosi possa essere attribuita a cause non orali.
Dunque, l’opinione diffusa che l’alito cattivo dipenda soprattutto da disturbi di natura gastro-intestinale è assolutamente infondata. Quasi sempre il problema dipende “soltanto” da una cattiva igiene orale. Lo spazzolamento dei denti, ad esempio, da solo non basta; soprattutto in presenza di alitosi è importante curare anche lo spazzolamento della lingua, in modo da abbattere i microrganismi responsabili della produzione dei composti solforati volatili alla base dell’alitosi.
Oltre che per via meccanica, la lingua e i denti possono essere “puliti” anche per via chimica; in particolare, risciacqui e gargarismi a base di sostanze chimiche antisettiche, come la clorexidina, o capaci di mascherare i cattivi odori, come il mentolo, possono favorire un miglioramento della situazione. Occorre tuttavia sottolineare che l’effettiva azione anti-alitosi dei collutori è dibattuta.
Al corretto uso dello spazzolino occorre poi abbinare l’utilizzo del filo interdentale per pulire anche gli spazi tra dente e dente, dove le setole dello spazzolino non arrivano. Visite periodiche dal dentista permettono di rimuovere eventuali depositi di tartaro prevenendo gengiviti e parodontiti; il dentista può inoltre valutare se l’igiene orale del paziente è effettivamente adeguata o se occorre migliorarla.