«Noi siamo quello che mangiamo» diceva Feuerbach nel 19esimo secolo per sottolineare come le abitudini alimentari di un individuo possano dirci molto sulle caratteristiche di quella persona. Insomma, il cibo influenzerebbe non solo la nostra salute, ma anche la società e la nostra personalità.
Quale posto migliore dell’ Emilia- Romagna può rispecchiare la tradizione, la dedizione al buon cibo?
Terra di Appennini, di colline amene e della Pianura Padana, ma anche di specialità enogastronomiche tra le più conosciute e apprezzate del Bel Paese, l’Emilia Romagna è una vera e propria mecca per tutti i golosi e gli amanti della buona tavola. Dalle strade che portano verso i vigneti del Lambrusco, vino tipico dell’Emilia che da quelle parti è quasi una religione, fino ai chioschi lungo le coste romagnole in cui si potranno assaggiare squisite piadine. Le bontà tutte da gustare nella regione sono innumerevoli e in grado di accontentare davvero tutti i gusti, tanto varia e completa risulta essere l’offerta proposta tanto in Emilia quanto in Romagna. Ecco alcuni degli scenari da non perdere durante un viaggio alla scoperta dei sapori di questa regione.
Se c’è una regione italiana che si può fregiare del titolo di regina dei salumi, non può che essere l’Emilia-Romagna. Iniziando dal prosciutto crudo di Parma DOP, uno dei crudi più prelibati, grazie al suo sapore dolce e alla sua raffinatezza. Non meno amata è poi la mortadella di Bologna IGP, per anni considerata un salume meno nobile, oggi primeggia nelle botteghe gastronomiche che pullulano nel dedalo di viuzze che si sviluppano intorno a Via delle Pescherie Vecchie e Via Drapperie, nella città natale, Bologna appunto. Tra le eccellenze in materia di salumi non si può però non citare il culatello di Zibello, prodotto DOP originario della provincia parmigiana dal sapore ineguagliabile.
Nel nostro tour enogastronomico dell’Emilia Romagna non possiamo non menzionare l’aceto balsamico. Prodotto attraverso un lungo processo di lavorazione dei mosti locali, questo speciale condimento è per definizione legato al territorio modenese. Perfetto per esaltare il gusto di piatti tradizionali quali arrosti, bolliti e carpacci di carne, come per realizzare accostamenti più coraggiosi, in particolare quelli con sapori dolci, come il gelato, le fragole o altra frutta magari glassata; l’aceto balsamico di Modena è una vera eccellenza non solo del territorio emiliano, ma un motivo di vanto per tutta l’Italia. Molto interessante è scoprirne il processo di produzione e vedere da vicino come questa eccellenza è rimasta ancorata alla tradizione.
Ogni massaia, emiliana o romagnola che sia, li produce in casa, e la sua abilità viene misurata in base a quanto riesce a farli piccoli. Si tratta del piatto principe delle feste sulle tavole di tutti gli italiani, che però in questa regione trae le sue origini: i cappelletti. In realtà anche sul loro nome, gli abitanti della regione non sembrano molto uniti. A Bologna, come in tutto il resto dello Stivale, si chiamano Tortellini e sono caratterizzati da un ripieno che è un dogma: mortadella, parmigiano e lombo; nel resto della regione invece vengono chiamati tendenzialmente cappelletti, o caplèt, come vuole la pronuncia locale. In qualunque modo si chiamino, verranno sicuramente trovati in ogni ristorante, osteria e taverna emiliana e romagnola e saranno serviti con del fumante brodo e abbondante Parmigiano grattugiato sopra.