Uno dei principali responsabili della ritirata delle gengive è lo spazzolamento: una tecnica non corretta e l’uso di spazzolini con setole dure possono contribuire a far retrarre le tue gengive.
Anche il filo interdentale, se utilizzato in maniera impropria, può essere causa di gengive ritirate.

Spazzolare i denti nella maniera scorretta, poi, oltre a causare un vero e proprio trauma ai tuoi tessuti, non permette una pulizia profonda di denti e gengive. In questo modo i batteri possono proliferare indisturbati, causando la gengivite. La gengivite altro non è che un’infiammazione dei tessuti gengivali, causata proprio da un accumulo di batteri e placca che, se non trattata, progredisce verso la piorrea.

Questa patologia comporta la perdita di tutti i tessuti che sostengono e mantengono i denti nella loro posizione. Oltre alle gengive ritirate, quindi, ci sarà anche una. perdita del supporto osseo: ciò, alla lunga, può provocare anche la perdita dei denti.
Anche disturbi alimentari, come anoressia o bulimia, o abitudini scorrette, quali il tabagismo o il bruxismo (ossia la tendenza a serrare o sfregare i denti), possono esitare in casi di recessione gengivale. Infine, alcune malattie come il diabete possono causare la ritirata delle gengive.

Come si presenta la recessione gengivale: i sitomi

Innanzitutto, ci sarà un notevole disagio dal punto di vista estetico. I denti colpiti dalla recessione, più frequentemente canini e premolari, arriveranno ad avere le radici esposte e sembreranno essere molto più lunghi del normale.
Anche il colore dei denti può subire una modifica. Il cemento infatti appare di un colorito più giallastro rispetto a quello dello smalto: ciò ovviamente contribuisce ad alterare ulteriormente l’aspetto estetico del tuo sorriso.
Il principale sintomo legato alla recessione gengivale è però una aumentata e fastidiosa ipersensibilità dentale.
Spesso, poi, in seguito alla recessione si possono avere anche alitosi (alito cattivo) e sanguinamento gengivale, oltre a gengive rosse e gonfie.
Nei casi più gravi, infine, possono verificarsi anche lo spostamento e la perdita dei denti.

Come intervenire in caso di gengive ritirate?

Bisogna innanzitutto chiarire che il processo che porta le gengive a ritirarsi è lento e necessita di molto tempo per svilupparsi e mostrare i propri effetti.
La parola d’ordine, quindi, è solo una: prevenzione! Prendersi cura della propria igiene orale, sia a casa sia tramite sedute di igiene professionale, evitare abitudini viziate, controllare alcune patologie sistemiche è la chiave per mantenere forti e sane le tue gengive ed evitare problemi più gravi in futuro.
Anche se le gengive sono già ritirate, l’igiene orale riveste comunque un ruolo fondamentale. Se infatti la recessione è di piccole dimensioni, basterà attuare le corrette pratiche igieniche domiciliari e professionali per riportare la situazione alla normalità.

Se però la recessione è molto ingente, potrebbe rendersi necessario un intervento di chirurgia parodontale. È possibile, infatti, effettuare un’operazione che permette di posizionare un innesto di gengiva con lo scopo di ricoprire le radici esposte ed irrobustire il tessuto gengivale.

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